Andrea Montemurro: Lo sport che salva la vita

L’importanza della pratica sportiva per evitare devianze giovanili. Il modello Islanda
Associazione Nazionale Musicisti

Andrea Montemurro: Lo sport che salva la vita

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Giornalista e scrittore, è autore di un libro che vuole celebrare un modello ideato per tutelare la salute e il benessere sociale delle generazioni più giovani partendo proprio dallo sport. Ed è così che l’Islanda ha avviato come comunità il suo rilancio internazionale attuando un circolo virtuoso e ricco di interessanti prospettive.

Sta riscuotendo grande successo il libro di Andrea Montemurro, “Miracolo Islanda – Lo sport come antidoto alle devianze giovanili” (SportItalia Edizioni), con prefazioni di Giorgia Meloni e Giovanni Malagò.
Un modello, quello Islandese, ideato per tutelare la salute e il benessere sociale delle generazioni più giovani, attraverso una “way of life” improntata allo sport, alla salute fisica e mentale, al benessere individuale e sociale. Tutto nasce dagli esiti di un questionario somministrato ai giovani nelle scuole, che ha provocato un serio allarme, rilevando importanti devianze: alcol, droga, dipendenza da web, isolamento e depressione.
Montemurro ci spiega come l’Islanda sia riuscita a creare un modello virtuoso, che ha contribuito anche al rafforzamento del sentimento di appartenenza alla comunità, rilanciando a livello internazionale il Paese – proprio a partire dallo sport.
E infatti, è arrivata addirittura la qualificazione ai Mondiali di calcio!
Chiediamo all’autore se in Italia è pensabile un modello che ricalchi l’esperienza islandese:
“Nel nostro Paese siamo ben lontani dai risultati raggiunti in Islanda. L’attenzione nei confronti dei giovani e giovanissimi credo sia tutta da rinnovare. Tematiche come i disturbi alimentari, il bullismo e l’alienazione sociale possono e devono essere combattuti dalle istituzioni, ed in questo lo sport può svolgere un ruolo importante e determinante”.
Lo sport è da sempre uno strumento valido per l’aggregazione, la collaborazione e il benessere fisico e mentale, eppure di fronte al modello Islandese restiamo stupiti. Come mai, secondo lei?
“Il modello islandese riesce a concretizzare tematiche spesso troppo astratte, i risultati sportivi sbalorditivi danno risalto a una situazione sociale che ha visto una trasformazione considerevole negli ultimi anni”.
Sport e politiche giovanili ai tempi del Covid: quali sono gli interventi che ritiene urgente e opportuno realizzare?
“Gli interventi sono molteplici. Personalmente ritengo utile far comprendere a giovani e giovanissimi l’importanza dei sacrifici, del sano confronto, del raggiungimento degli obiettivi ottenuti solo dopo aver affrontato una serie di difficoltà. In questo caso, nessuno palestra di vita può essere utile come lo sport. Anche in questo momento difficile bisogna stimolare i nostri figli a nuovi obiettivi e nuovi traguardi, purché siano motivanti e raggiungibili”.

Fonte: gpmagazine.it